martedì 24 aprile 2007

clara

Clara aveva il terrore degli incendi. "Ti rendi conto che siamo al quinto piano e non avremmo alcuna possibilità di fuga?". Se qualcuno bussava alla porta senza preavviso, rimaneva come paralizzata. Gli amici lo sapevano e si annunciavano sempre. "Sono Leo", oppure "Sono l'uomo nero. Mettete gli oggetti di valore in un sacco e passatemelo attraverso la porta". Il cibo troppo condito le dava il voltastomaco. Soffriva d'insonnia, ma bastava farla bere un po' e si addormentava come un angioletto - non che ci fosse da rallegrarsene troppo, perché col sonno arrivavano gli incubi da cui si svegliava madida di sudore. Diffidava degli estranei, e ancor più degli amici. Era allergica ai frutti di mare, alle uova, al pelo di animale, alla polvere, e a chiunque non fosse pazzo di lei. Durante il ciclo soffriva di mal di testa, crampi, nausea, ed era di un umore schifoso. Aveva terrificanti attacchi di eczema. Teneva chiuso in un'anfora, contro il malocchio, un intruglio di pipì e unghie tagliate. Aveva paura dei gatti, soffriva di vertigini e se sentiva un tuono impietriva. Detestava i ragni, i serpenti, l'acqua, la gente.

E io, lettore, questa donna l'ho sposata.

Barney Panofsky

Nessun commento: